Quando si parla dell’arte di Adolfo Wildt si intende necessariamente ripercorrere i grandi ambiti delle vicende artistiche novecentesche (Simbolismo, Art Nouveau, Futurismo, Novecento, Realismo Magico). Il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, in concomitanza con la grande mostra «Adolfo Wildt. L’anima e la forma tra Michelangelo e Klimt» (Forlì, Musei di San Domenico 28 gennaio – 17 giugno 2011) propone un percorso all’interno della propria Collezione del Novecento alla scoperta delle opere di artisti che hanno avuto stretti rapporti con Wildt o che sono stati a lui contemporanei
Il percorso, curato da Claudia Casali, illustra una sorta di spaccato di eccellenza dell’arte italiana dei primi 30 anni del Novecento. La visita ruota intorno alle figure centrali di Fausto Melotti e Lucio Fontana, allievi di Wildt all’Accademia di Brera, indiscussi protagonisti di una nuova e moderna concezione di scultura. Mentre nella carrellata dei “grandi” nell’ambito Art Nouveau-Decò un ruolo centrale occupa Galileo Chini, di cui il Museo faentino possiede un importante patrimonio che per l’occasione verrà interamente messo in mostra, rispolverando anche alcune opere dai depositi. Qualche inedita corrispondenza riguarda invece Domenico Rambelli, straordinario scultore faentino, noto per i grandi interventi pubblici, per cui Wildt serbava una grande ammirazione.
“Adolfo Wildt fu uno straordinario artista – spiega Claudia Casali – che seppe confrontarsi con i grandi movimenti artistici tra fine Otto e inizio Novecento. Le collezioni del XX secolo del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza offrono la possibilità di un confronto con opere di artisti che collaborarono direttamente con Wildt”.
Il percorso si inserisce in “Progetto Novecento” realizzato dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì che a partire dalla mostra forlivese si sviluppa in tutta la Romagna (Faenza, Predappio, Castrocaro Terme, Terra del Sole, Cervia e Milano Marittima) per dare vita ad un itinerario sul Novecento Romagnolo.Visite guidate e didattica
Per l’occasione i laboratori didattici del Mic costruiranno attività grafico-pittoriche per sperimentare, giocare e conoscere alcune significative esperienze dell’arte e della ceramica italiana del ‘900.